Psicosi

La psicosi si manifesta in modo diverso da un individuo all'altro e può assumere diverse forme ed essere causata da vari fattori. I disturbi psicotici possono essere provocati da sostanze come droghe od alcol, oppure possono verificarsi a seguito di una lesione cerebrale o di una malattia fisica che incide sulla funzione cerebrale.

Manifestazioni psicotiche sono associate anche alla schizofrenia, ai disturbi schizoaffettivi, al disturbo bipolare e alla depressione, rendendo il quadro psicopatologico ancor più grave.

Se i primi segni sono vaghi e poco visibili, nella fase acuta i sintomi diventano più evidenti (allucinazioni, illusioni o confusione delle funzioni mentali). Un individuo con disturbo psicotico in fase acuta ha bisogno di sostegno: è importante supportarlo e rasserenarlo, spiegandogli che è possibile individuare una strada per uscirne.

I deliri più frequenti in corso di psicosi sono:

• Persecutorio, in cui il soggetto ha la convinzione di essere minacciato da persone spesso non ben definite.
• Di riferimento, dove si ha la convinzione che ogni avvenimento od argomento trattato sia riferito al soggetto (ad esempio la tv o i giornali parlino di lui)
• Grandiosità dove compare la convinzione di avere capacità o poteri fuori dal comune.
• Somatico, nel quale il paziente è convinto di essere affetto da una grave malattia o qualcosa di insolito che colpisce o trasforma il suo corpo

Il percorso psicologico terapeutico in questi casi fornirà i mezzi per la comprensione della malattia, gli strumenti per gestire lo stress ed evitare l’insorgenza di nuovi episodi.

L’approccio farmacologico è importante nella cura della psicosi, associato ai trattamenti psicologici e psicoeducativi che hanno un ruolo fondamentale nella guarigione e nella prevenzione delle recidive.

La terapia psicologica (individuale o di gruppo) ha l’obbiettivo, soprattutto nella fase di recupero di sostenere il paziente a gestire l’angoscia dovuta alla condizione delirante, aiutandolo nella corretta individuazione della realtà rispetto alle alterazioni del pensiero, presenti nella fase acuta, nella ripresa del suo funzionamento.