

Assistenza stati vegetativi persistenti
Riabilitazione
L'assistenza degli stati vegetativi persistenti e delle gravi insufficienze respiratorie
Una grave cerebrolesione acquisita (ad esempio per forte trauma cerebrale, anossia conseguente ad arresto cardio-circolatorio o per grave emorragia o ictus) può avere come esito una condizione persistente di stato vegetativo o uno stato di minima coscienza, generalmente nota come coma.
Una delle nostre aree di alta specializzazione è quella dell’assistenza ai pazienti in stato vegetativo persistente e con gravi insufficienze respiratorie data la numerosità dei casi che quotidianamente trattiamo.
Per tutti i pazienti che prendiamo in carico è prevista la compilazione di un progetto assistenziale individuale e la quantificazione dei bisogni e dei risultati ottenuti mediante scale di valutazione scientificamente validate.
All’interno dei nostri nuclei opera personale esperto capace di gestire un equilibrato e adeguato rapporto con i familiari. I componenti del team interprofessionale (medico, psicologo, infermiere, fisioterapista, operatore socio-sanitario) sono coinvolti nella stesura del piano assistenziale individuale e garantiscono i seguenti interventi:
- copertura medica nelle 24 ore;
- nursing assistenziale continuativo durante le 24 ore finalizzato all’igiene personale, alla mobilizzazione alla sorveglianza;
- somministrazione e controllo dell’alimentazione e dell’idratazione;
- trattamento riabilitativo che, non avendo caratteristiche d’intensività, è volto soprattutto alla prevenzione del danno secondario, al mantenimento della funzionalità residua, alla stimolazione sensoriale e agli aspetti affettivo-relazionali. Si considerano trattamento riabilitativo, oltre agli interventi del fisioterapista, anche le manovre di nursing che quotidianamente vengono erogate accompagnate da una relazionalità pregnante;
- presa in carico del familiare con eventuale coinvolgimento di quest’ultimo nelle attività assistenziali;
- verifica delle difficoltà emotive dei familiari e del loro grado di adattamento alla disabilità del congiunto ed attivazione di eventuali percorsi di supporto.