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Parkinson come riconoscerlo?

Riabilitazione
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Riconoscere i primi sintomi del Parkinson è fondamentale per una diagnosi precoce e una gestione più efficace della malattia.

Questa patologia neurodegenerativa tende a manifestarsi in modo graduale, con segnali iniziali che possono essere facilmente trascurati. Comprendere i campanelli d’allarme e sapere quando rivolgersi a uno specialista è il primo passo per affrontare correttamente il percorso di cura.

Cos’è il morbo di Parkinson

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica e progressiva che colpisce il controllo dei movimenti, dell’equilibrio e della coordinazione. È causata dalla progressiva degenerazione dei neuroni della Sostanza Nera, un’area del cervello responsabile della produzione di dopamina, il neurotrasmettitore che regola l’attività motoria.

In Italia, si stima che siano circa 300.000 le persone affette da questa patologia. L’età media di esordio è compresa tra i 58 e i 60 anni, ma circa il 5% dei pazienti sviluppa una forma giovanile, con sintomi che compaiono tra i 21 e i 40 anni.
La malattia interessa entrambi i sessi, con una leggera prevalenza negli uomini.
La fase preclinica, ovvero il periodo che intercorre tra l’inizio della degenerazione neuronale e la comparsa dei primi sintomi motori, può durare fino a cinque anni.

Quali sono i primi sintomi del Parkinson?

I primi segnali del Parkinson si sviluppano in modo graduale e spesso interessano un solo lato del corpo. Il tremore a riposo è uno dei sintomi più riconoscibili, anche se non sempre presente. Di solito si manifesta in una mano o in un braccio e tende a diminuire durante i movimenti volontari.

Altri sintomi precoci includono:

  • rigidità muscolare, con sensazione di tensione e riduzione dell’ampiezza dei movimenti
  • bradicinesia, ossia lentezza nell’esecuzione dei movimenti quotidiani come vestirsi o scrivere
  • instabilità posturale, con difficoltà a mantenere l’equilibrio (più frequente nelle fasi avanzate).

Accanto ai sintomi motori, il Parkinson presenta disturbi non motori che possono comparire anni prima:

  • riduzione dell’olfatto
  • disturbi del sonno (soprattutto durante la fase REM)
  • stipsi persistente
  • ansia, depressione o apatia
  • stanchezza cronica
  • voce debole o monotona.

Come riconoscere il Parkinson nelle fasi iniziali

Individuare il Parkinson nelle prime fasi può essere complesso: i sintomi iniziali sono lievi, intermittenti e spesso attribuiti ad altre cause, come stress o invecchiamento.
La progressione della malattia è lenta, e spesso sono i familiari o i caregiver a notare i primi cambiamenti — per esempio una camminata più rigida, una scrittura più piccola (micrografia) o una minore fluidità nei movimenti.

In presenza di questi segnali è consigliabile rivolgersi tempestivamente a un neurologo specializzato per una valutazione approfondita.

Altri disturbi associati al Parkinson

Il Parkinson può interessare diversi apparati dell’organismo, causando:

  • disturbi digestivi (stipsi, disfagia, nausea)
  • problemi urinari (urgenza o nicturia)
  • alterazioni cognitive (difficoltà di concentrazione o, nei casi più gravi, demenza)
  • disturbi dell’umore (depressione, ansia, apatia)
  • alterazioni cutanee (pelle secca o grassa, sudorazione eccessiva).

Quando rivolgersi a uno specialista

È importante consultare uno specialista se si presentano uno o più dei seguenti sintomi:

  • tremore a riposo
  • movimenti rallentati
  • rigidità muscolare
  • alterazioni dell’equilibrio o della postura
  • cambiamenti nella scrittura
  • voce più debole o monotona
  • riduzione dell’olfatto
  • disturbi del sonno.

Una diagnosi precoce consente di iniziare tempestivamente le terapie necessarie per rallentare la progressione e migliorare la qualità della vita.

I migliori centri per il trattamento del Parkinson

Affidarsi a centri specializzati è fondamentale per ricevere una diagnosi accurata e un percorso terapeutico personalizzato.

Tra le strutture del Gruppo KOS:

  • Villa Margherita (Vicenza) è riconosciuta dal Fresco Parkinson Institute come Centro di riferimento per la riabilitazione della malattia di Parkinson e fa parte del Network di centri della Parkinson’s Foundation. Offre programmi con stimolazione cerebrale profonda (DBS), piscina riabilitativa e tecnologie come biofeedback e realtà virtuale.
  • Ospedale San Pancrazio ad Arco (Trento) integra la riabilitazione neurologica con strumenti innovativi, come pedane stabilometriche e neurotablet, per personalizzare gli esercizi cognitivi e motori.

Trattamenti e supporto per chi ha il Parkinson

Sebbene non esista ancora una cura definitiva, il Parkinson può essere gestito efficacemente con un approccio multidisciplinare che include:

  • terapia farmacologica, per compensare la carenza di dopamina
  • riabilitazione neuromotoria, per mantenere mobilità, equilibrio e autonomia
  • stimolazione cerebrale profonda (DBS), nei casi selezionati.

I programmi riabilitativi KOS comprendono:

  • fisioterapia, per migliorare postura e coordinazione.
  • logopedia, per i disturbi del linguaggio e della deglutizione.
  • terapia occupazionale, per favorire l’autonomia nelle attività quotidiane.
  • supporto psicologico, per la gestione emotiva.
  • attività complementari come yoga della risata, arte terapia, musicoterapia e nordic walking.

Presso il Centro Ambulatoriale Santo Stefano Civitanova Marche (CAR), ad esempio, i percorsi combinano fisioterapia di gruppo, laboratori espressivi e sostegno psicologico per promuovere il benessere complessivo del paziente.

Vivere con il Parkinson e mantenere la qualità di vita

Ricevere una diagnosi di Parkinson non significa rinunciare alla qualità di vita. Con un trattamento tempestivo e personalizzato, supportato da un’équipe multidisciplinare, è possibile mantenere l’autonomia e affrontare con fiducia le sfide della malattia.

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