
DOMANDE FREQUENTI. Quando togliere la cannula tracheale?
LEGGI ARTICOLOAppena possibile il progetto riabilitativo prevede un programma di svezzamento in sicurezza
Quando togliere la cannula tracheale? Una delle domande più frequenti dei pazienti durante il percorso riabilitativo. A rispondere, Chiara Bertolino neurologa del Centro Cardinal Ferrari Santo Stefano Riabilitazione. «La rimozione della cannula tracheostomica nei pazienti affetti da grave cerebrolesione acquisita è un obiettivo riabilitativo di importanza cruciale. Al momento dell’ingresso in Riabilitazione Intensiva i pazienti affetti da GCA, provenienti dai reparti per acuti, infatti, sono spesso portatori di cannula e presentano problematiche respiratorie, tra cui infezioni, secrezioni tracheali ed incompleta autonomia respiratoria.
Appena possibile il progetto riabilitativo prevede un programma di svezzamento in sicurezza della cannula. Tale scelta viene presa dall’equipe riabilitativa considerando vantaggi e svantaggi. Il paziente, all’ingresso, viene sottoposto ad un’attenta valutazione clinica e strumentale. Gli accertamenti comprendono una radiografia del torace, esami colturali del broncoaspirato, monitoraggio continuo della saturimetria cutanea ed una consulenza otorinolaringoiatrica.
Parallelamente viene attivato il programma di fisioterapia respiratoria, finalizzato al miglioramento della ventilazione polmonare attraverso la mobilizzazione, la rimozione delle secrezioni ed incentivando il meccanismo della tosse riflessa e volontaria. Il programma di svezzamento prevede l’impiego di cannule dotate di calibro progressivamente minore, che sono meglio tollerate e di cannule con controcannula, che rappresentano una via di sicurezza, in particolare in pazienti con secrezioni dense.
La decisione finale di procedere alla decannulazione è condizionata dalle condizioni cliniche generali, dallo stato di coscienza, dal livello di autonomia ventilatoria e di capacità di gestire le proprie secrezioni, dall’alterazione della funzione deglutitoria e dal setting assistenziale alla dimissione».
Argomenti correlati
Vai a news & mediaVilla Margherita nominata “Centro di Eccellenza” per il Parkinson
Dove andare per curare il Parkinson? È una domanda che molte persone, pazienti e familiari, si pongono dopo una diagnosi.
Villa Rosa KOS, da oltre 70 anni un punto riferimento per la salute dei modenesi
Villa Rosa, del Gruppo KOS, è un centro di riferimento nel territorio modenese e per tutta la sua comunità. Una lunga storia, di cure e assistenza, iniziata nel 1951 ed in continua evoluzione.
Anni Azzurri lancia il suo primo gioco in scatola per il benessere cognitivo, adatto a tutte le età
C’è un nuovo modo per allenare la mente e condividere momenti di gioia: si chiama AzzurraMente, ed è il primo gioco in scatola sviluppato all’interno delle strutture Anni Azzurri.