
Coma, stato vegetativo e di minima coscienza
LEGGI ARTICOLOUn danno cerebrale acuto, come un trauma cranico, può portare ai cosiddetti “disturbi della coscienza”, condizioni che possono includere il coma, lo stato vegetativo e lo stato di minima coscienza.
Conoscerne le caratteristiche è essenziale per una corretta diagnosi, una gestione clinica appropriata e per fornire un supporto efficace ai caregiver.
Cos'è il coma
Il coma è uno stato di incoscienza profonda causato da una grave compromissione delle funzioni cerebrali. Il paziente non risponde a stimoli esterni e non può compiere azioni semplici, come aprire gli occhi o parlare. Tuttavia, funzioni come la respirazione e la circolazione possono essere mantenute.
Le cause principali includono:
- traumi cranici gravi
- ictus
- ipossia cerebrale
- infezioni cerebrali
- tumori
- diabete
- convulsioni
- tossine.
Questi fattori compromettono la trasmissione degli impulsi tra la corteccia cerebrale e il tronco encefalico, con conseguente perdita di coscienza.
Quanto tempo può una persona rimanere in coma?
La durata può variare da giorni a settimane. Emergere dal coma è un evento raro ma possibile. Non si tratta di un miracolo, come a volte viene rappresentato nei film, ma di un processo molto lento, che può iniziare quando la persona si trova nel cosiddetto “stato di minima coscienza”.
Cos'è lo stato vegetativo
Lo stato vegetativo è caratterizzato da mancanza di consapevolezza, ma con presenza di riflessi autonomi e cicli sonno-veglia. Il paziente può aprire gli occhi e mostrare movimenti riflessi, ma non è cosciente dell’ambiente.
I soggetti in stato vegetativo sono in grado di:
- aprire gli occhi e sbattere le palpebre
- dormire e svegliarsi a orari regolari
- eseguire movimenti automatici di base come respirare, succhiare, masticare, avere conati di vomito, tossire e deglutire
- trasalire a causa di rumori forti.
Lo stato vegetativo può essere definito come:
- persistente: quando dura più di un mese
- permanente: quando si ritiene irreversibile, generalmente dopo 3 mesi per danni anossici o 12 mesi per traumi.
Con cure adeguate, i pazienti possono sopravvivere per anni. Il recupero è raro ma possibile, spesso evolvendo in stato di minima coscienza. L’intervento precoce e il supporto dei caregiver possono influire positivamente.
Cos'è lo stato di minima coscienza
Lo stato di minima coscienza rappresenta una forma grave ma parziale di coscienza, in cui il paziente mostra segni limitati ma maggiore consapevolezza.
Il soggetto può inoltre comportarsi nel seguente modo:
- stabilire un contatto visivo
- seguire gli oggetti con gli occhi
- cercare di prendere gli oggetti
- rispondere a domande (sebbene spesso con la stessa parola, appropriata o meno)
- reagire a tutti i comandi allo stesso modo, di solito inappropriato (per esempio, battendo le ciglia).
Diagnosi e comportamenti osservabili
La diagnosi si basa su:
- valutazione clinica
- Risonanza Magnetica (RMI) o Tomografia Computerizzata (TC)
- PET o SPECT (in alcuni casi)
- EEG (per verificare attività epilettica).
Stato di minima coscienza e recupero
Il recupero è possibile ma non garantito, e può dipende da:
- entità del danno cerebrale
- età del paziente
- intervento riabilitativo precoce.
Con un approccio multidisciplinare, alcuni pazienti riacquisiscono capacità comunicative o motorie, anche dopo anni.
Percorsi riabilitativi e strutture specializzate
Il Gruppo KOS offre percorsi riabilitativi personalizzati per pazienti con disordini della coscienza. Il Centro Cardinal Ferrari e l’Istituto Santo Stefano, ad esempio, sono specializzati nella riabilitazione neurologica di pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite.
Le terapie includono:
- fisioterapia
- logopedia
- terapia occupazionale
- supporto psicologico.
L'obiettivo è migliorare la qualità della vita e, dove possibile, favorire il reinserimento domiciliare.
In Italia si stima la presenza di 3.000-4.000 persone in stato vegetativo, e il Gruppo KOS si impegna quotidianamente per supportare attivamente questi pazienti attraverso strutture specializzate e programmi dedicati.
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