
Bambini e disturbi comunicativi e comportamentali, dalla pratica Psicomotoria alla Logopedica in piccolo Gruppo
LEGGI ARTICOLOIl Servizio di Età Evolutiva del Centro Ambulatoriale Santo Stefano di Macerata, da circa tre anni, ha aperto le porte alla sperimentazione del trattamento logopedico in piccolo gruppo rivolto a bambini, in prevalenza di fascia prescolare, affetti da disturbi comunicativo-linguistici ed emotivo-comportamentali.
La pratica psicomotoria in piccolo gruppo, da tempo consolidata e spesso propedeutica al trattamento logopedico individuale, ha contribuito alla nascita di un percorso sinergico tra i due ambiti di intervento terapeutico: psicomotorio e logopedico. Il Servizio di Età Evolutiva del Centro Ambulatoriale Santo Stefano di Macerata, da circa tre anni, ha aperto le porte alla sperimentazione del trattamento logopedico in piccolo gruppo rivolto a bambini, in prevalenza di fascia prescolare, affetti da disturbi comunicativo-linguistici ed emotivo-comportamentali.
L’esperienza psicomotoria favorisce lo sviluppo del mondo emotivo, a partire dall’ espressività corporea (attraverso gioco-emozione–movimento) fino alla stabilizzazione attentiva e comportamentale. L’interazione gruppale si è rivelata, sin dalle prime esperienze, estremamente funzionale alla maturazione delle competenze emergenti nelle diverse aree di sviluppo del bambino.
In qualità di terapista Referente del Servizio Età Evolutiva di più Centri Ambulatoriali (CAR Civitanova - Macerata. Porto Potenza Picena) credo fermamente sulla ricchezza della cooperazione tra bambini “speciali”, sul confronto interagente tra le figure riabilitative e sul potenziale incremento motivazionale dei piccoli pazienti e degli stessi operatori.
- Attraverso questo percorso riabilitativo, tra bambini con difficoltà molto differenti (dal ritardo semplice del linguaggio, al disturbo generalizzato dello sviluppo ad alto funzionamento), abbiamo maturato la convinzione che il lavoro in piccolo gruppo permette di elaborare le stimolazioni, proposte dall’operatore, più velocemente, con strategie di pensiero certamente più creative ed efficaci.
La circolarità e i processi di emulazione ed imitazione fra pari che si instaurano durante il gioco di progettualità condivisa, favoriscono tale funzionamento. Il confronto, l’ascolto, l’osservazione e il rispetto di semplici regole sociali alimentano nel bambino il desiderio di comunicare ed una sana competizione per imparare ad agire, preparandolo così ad un lavoro di potenziamento delle abilità linguistiche più strutturato, sul versante fono-articolatorio e percettivo.
Il gruppo, costituito da almeno 3 elementi, viene generalmente strutturato con bambini della stessa d’età cronologia e/o mentale, in base ai singoli bisogni evolutivi e alle loro potenziali dinamiche di interazione. La durata della seduta è di 60 minuti, la frequenza bisettimanale. Ogni seduta prevede da 3 a 4 fasi di gioco diverse, finalizzate a fornire strumenti facilitanti la comunicazione verbale e non verbale (tecniche di C.A.A.
e del metodo creativo-stimolativo Zora Drezancic) e a stimolare aree specifiche della comunicazione (…ritmo e discriminazione uditiva, intenzionalità comunicativa, ed imitazione, comprensione del testo orale, ampliamento del vocabolario, area meta fonologica….). In una fase successiva, tali competenze verranno consolidate ed acquisite, per essere poi estese sui versanti fonologico, semantico, sintattico e pragmatico.
Il contesto del piccolo gruppo, infatti, con le sue particolari dinamiche comunicative ed interattive rappresenta un valido strumento per rendere le interazioni simili a quelle che si intraprendono nei contesti quotidiani. Maura Tomassini, Fisioterapista Referente Servizio Età Evolutiva
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