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Afasia e disfagia tra le conseguenze post Ictus

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Come comunicare con un afasico, quali sono i campanelli di allarme della disfagia? I consigli degli esperti

Afasia e Disfagia sono alcune conseguenze che possono insorgere nei pazienti post ictus. Cos'è l'Afasia? L’ Afasia è la riduzione o perdita della capacità di comunicare oralmente, per iscritto o tramite segni in persone che, pur sapendo cosa vogliono dire, non riescono a pronunciare la parola o ne dicono una sbagliata. Analogamente possono avere problemi simili con la comprensione e con la capacità di leggere e scrivere.

Quali sono le cause dell'Afasia?

La causa più frequente dell’afasia è un incidente cerebro- vascolare (ictus, embolie, trombosi, emorragie). Tra le altre cause figurano i traumi cranici, i tumori, le malattie infiammatorie (enecefaliti) e le demenze. Si tratta di un disturbo molto diffuso? In base alle statistiche si calcola che ogni anno si verificano circa 10.000 nuovi casi di afasia. Una stima prudente indica che in Italia ci sono più di 100.000 individui affetti da disturbi del linguaggio. L’afasia intacca l’intelligenza di una persona? No. Una persona afasica può avere difficoltà a produrre o comprendere parole e nomi, ma l’intelligenza rimane intatta. L’afasia colpisce la capacità di accedere a idee e pensieri attraverso il linguaggio - non la capacità di avere idee e pensieri. Poichè le persone afasiche hanno difficoltà nella comunicazione, gli altri spesso pensano erroneamente di avere di fronte un malato o una persona affetta da ritardo mentale.

Cos'è la Disfagia?

La Disfagia è un disturbo nella deglutizione che può insorgere come conseguenza di malattie dell'apparato digerente o del sistema nervoso come l'ictus. Le possibili conseguenze possono essere: Disidratazione per il disagio nel deglutire bevande/liquidi;  Dimagrimento e malnutrizione: mangiando di meno, non si riceve un apporto sufficiente di nutrienti ed energia; Infezioni e infiammazioni quando gli alimenti finiscono nei polmoni (polmonite ab ingestis).

Consigli per una postura corretta

  • per somministrare il cibo Assicurarsi che il paziente sia in posizione comoda
  • non costringerlo a girare la testa per essere imboccato
  • collocarsi al suo stesso livello affinchè non debba alzare la testa
  • farlo mangiare lentamente, concedendogli tempo sufficiente tra una cucchiaiata e l'altra
  • evitare di coricarlo subito dopo mangito (attendere almeno 20 minuti)
  • evitare distrazioni mentre mangia (tv, radio, conversazioni, ...)

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